Rottamazione quater: scadenze, proroghe e benefici

L'Agenzia delle Entrate ha reso noto che l'opzione di rottamazione quater ammonta complessivamente a 6,8 miliardi di euro.

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che l’opzione di rottamazione quater, che permette di dilazionare il pagamento delle cartelle esattoriali, ammonta nell’insieme a 6,8 miliardi di euro. Questa modalità agevolata, soggetta a possibili proroghe governative, offre un’opportunità di definizione agevolata dei debiti.

In precedenza, era stata estesa la scadenza per coloro che non avevano rispettato i primi due termini fissati rispettivamente per il 31 ottobre e il 30 novembre, posticipando la data al 18 dicembre scorso. Nonostante ciò, il decreto Milleproroghe ha introdotto un emendamento che amplia la possibilità di aderire alla definizione agevolata anche per coloro che non hanno saldato le prime due rate entro ottobre e novembre.

La nuova deadline, soggetta alla conferma della proroga della rottamazione quater, sarebbe il 28 febbraio 2024, con un periodo di tolleranza di 5 giorni, portando quindi la scadenza effettiva al 4 marzo 2024 per il pagamento delle prime due rate.

È importante sottolineare che l’estensione dei termini non riguarda la presentazione di nuove domande di adesione alla definizione agevolata, ma consente solamente ai contribuenti in ritardo di regolarizzare la propria situazione e aderire alla rottamazione.

Il 28 febbraio rappresenta anche la scadenza per la terza rata della rottamazione quater. Per evitare di perdere le agevolazioni della definizione agevolata, è utile tenere presente le successive scadenze:

  • 31 maggio 2024
  • 31 luglio 2024
  • 30 novembre 2024

Queste date si ripeteranno anche negli anni successivi al 2024, secondo il calendario rateale stabilito con la Riscossione. È da ricordare che per ogni scadenza è previsto un periodo di tolleranza di 5 giorni, entro cui è possibile effettuare il pagamento.

La rottamazione quater consente ai contribuenti di saldare solo una parte dei debiti con il Fisco, riferiti ai carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, senza sanzioni, interessi o aggio. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o in rate trimestrali, concordate con l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Per saperne di più, leggi l’articolo di Trend-online.

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