Redigere il bilancio di sostenibilità: opportunità e sfide per i commercialisti

Con l'introduzione della nuova direttiva CSRD, l'UE prevede un significativo aumento delle società tenute a redigere la dichiarazione non finanziaria.
Redigere il bilancio di sostenibilità opportunità e sfide per i commercialisti

Con l’introduzione della nuova direttiva CSRD, l’UE prevede un significativo aumento delle società tenute a redigere la dichiarazione non finanziaria, passando da 11.700 a circa 49.000, di cui 4.000 solo in Italia.

Questo cambiamento posiziona gli studi commercialisti al centro del processo di rendicontazione di sostenibilità, trasformandoli in figure chiave per promuovere la trasparenza, l’innovazione e la responsabilità sociale.

Coloro che sapranno adattarsi potranno sfruttare questa grande opportunità per guidare i propri clienti verso un futuro sostenibile e prospero.

CSRD in sintesi: nuovi obblighi e implicazioni

La Direttiva Europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), entrata in vigore il 5 gennaio 2023, mira a potenziare la trasparenza delle informazioni di sostenibilità aziendale, ponendo l’accento sull’importanza dei risultati ESG alla pari con quelli del bilancio tradizionale. Questa nuova direttiva ha stabilito un quadro normativo significativo che amplia il numero di aziende obbligate a redigere il report di sostenibilità, introducendo requisiti di rendicontazione più rigorosi. Ecco alcuni punti salienti riassunti.

  • La Direttiva stabilisce la struttura specifica per la rendicontazione di sostenibilità, che sarà una sezione separata all’interno della Relazione sulla gestione. Questa sezione sarà suddivisa in quattro sotto-sezioni: informazioni generali, informazioni ambientali, informazioni sociali e informazioni sulla governance.

  • Le aziende tenute a redigere il report dovranno identificare rischi e opportunità, oltre agli impatti interni ed esterni lungo tutta la catena del valore. Questo obbligo di reporting si estenderà anche ai loro fornitori, incentivandoli ad adottare pratiche di rendicontazione volontaria per rimanere competitivi.

  • Le aziende soggette alla CSRD dovranno rendicontare la sostenibilità seguendo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), i quali offrono istruzioni dettagliate sui dati ESG da divulgare. Questi standard promuovono una maggiore trasparenza e aiutano investitori e consumatori a prendere decisioni più consapevoli.

  • I nuovi standard ESRS introducono il concetto di doppia rilevanza: l’azienda deve valutare non solo come il business impatta sulle tematiche ESG, ma anche come le variabili ESG impattano sulla sua performance economico-finanziaria

  • I recenti standard ESRS si propongono anche di contrastare il greenwashing, chiedendo una comunicazione dettagliata e precisa sull’effettivo impatto ambientale dell’azienda. Questo approccio assicura agli investitori e ad altre parti interessate dati coerenti e affidabili, riducendo il rischio di disinformazione e migliorando la comparabilità delle informazioni.
  • La CSRD stabilisce che la rendicontazione di sostenibilità debba essere accompagnata da un’attestazione di conformità, la quale potrà essere rilasciata dallo stesso soggetto incaricato della revisione contabile dell’impresa o da un terzo soggetto, purché sia iscritto al registro dei revisori.

Adattarsi al nuovo contesto normativo: sfida o opportunità?

Il bilancio di sostenibilità ha assunto un ruolo fondamentale nella strategia aziendale, permettendo non solo una dichiarazione trasparente e basata su dati scientifici delle azioni dell’azienda sul mercato in relazione a questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), ma anche lo sviluppo di un modello aziendale sempre più sostenibile, considerando gli impatti, i rischi e le opportunità.

Gli studi commercialisti giocheranno un ruolo cruciale nel garantire il rispetto dei nuovi obblighi di rendicontazione di sostenibilità da parte delle aziende. Questa rappresenta un’importante opportunità per distinguersi dalla concorrenza e offrire ai propri clienti un servizio integrato. Tale contributo favorirà la promozione di un’economia più sostenibile e responsabile.

Tuttavia, la redazione di un report di sostenibilità, data la sua importanza strategica, richiede un processo completo di conoscenza, analisi e pianificazione. È fondamentale soddisfare le condizioni stabilite dalla legislazione e dagli standard rilevanti, mantenendo un equilibrio adeguato tra le diverse tematiche affrontate nelle informazioni fornite.

L’avvento della CSRD costituisce sia una sfida che un’opportunità significativa per i dottori commercialisti. Essi dovranno ampliare le loro competenze e adattarsi a questo nuovo contesto normativo, ma avranno anche la possibilità di promuovere attivamente la sostenibilità nell’ambito degli affari.

Bisogno di un esperto nel settore? Sì grazie

Affiancarsi a partner solidie competenti è il primo passo per contribuire a diffondere correttamente una cultura della sostenibilità e soddisfare le esigenze dei propri clienti.

AzzeroCO2, con una solida esperienza ventennale nel campo della sostenibilità e legami stretti con Legambiente e Kyoto Club, dispone delle competenze necessarie per collaborare con gli studi commercialisti nella redazione del Bilancio di sostenibilità per i loro clienti, offrendo un supporto costante per aiutarli a comprendere i principi fondamentali della sostenibilità e a integrarli nella loro attività quotidiana.

AzzeroCO2 vanta un’ampia esperienza nell’implementazione di strategie di sostenibilità all’interno delle aziende e nella gestione delle relative implicazioni. Numerose imprese sono state guidate da AzzeroCO2 verso la piena conformità ai requisiti per il report di sostenibilità del 2025 attraverso percorsi graduati, che consentiranno loro di non farsi trovare impreparate di fronte all’obbligatorietà.

Oggi, il ruolo del commercialista può essere cruciale nel guidare le aziende verso percorsi sostenibili efficaci e duraturi. Collaborare con esperti del settore rappresenta il primo passo per raggiungere questo obiettivo.

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